Pastorale Giovanile

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Pastorale Giovanile

 La Pastorale giovanile
è l’attenzione e la cura appassionata
della Comunità cristiana tutta
per le nuove generazioni,
perché possano incontrare e accogliere
nella propria vita il Signore Gesù.

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 In un solo Spirito…                                                      per un solo Corpo. (1COR 12,13)

 

Alcune caratteristiche che potrebbe/dovrebbe avere la pastorale giovanile di una comunità:


1. Tutta la Comunità cura la Pastorale Giovanile e si sente responsabile ad annunciare il Vangelo, con la parola e con la vita; la responsabilità pastorale è distribuita fra i vari operatori pastorali in misura diversa. La pastorale di una parrocchia è l’azione di Gesù buon pastore, che si serve di tutti, secondo il loro ruolo e vocazione, per il bene di ognuno.
2. Ognuno nel proprio specifico con attività distinte e chiare, senza sovrapposizioni concorrenti, poste in un sistema organico e complementare di proposte.
3. Con attività comuni e occasioni di incontro che favoriscono scambio, confronto e condivisione.
4. Con azioni che si rivolgono a tutta la persona nella sua interezza e anche a particolari e determinati aspetti della vita del giovane.
5. La pastorale giovanile tiene conto del prima e del dopo nella vita di un giovane: del tempo in cui è stato ragazzo e di ciò che lo aspetta da adulto, non si cura esclusivamente del presente.

 

L’educazione alla fede e alla vita ci chiede di:
1. 
entrare in relazione con ogni ragazzo (rapporto personale)
2. condurlo e guidarlo (maturità personale)
3. condividere assieme esperienze formative e educative (condivisione di vita).

Competenze necessarie:

a. purificare e affinare il nostro sguardo e la nostra capacità di lettura (capacità di discernimento)
b. attivare un’offerta formativa capace di fornire ad ogni persona dei cammini possibili, ad essa adeguati e continuativi (Capacità di proposta).
c. formare una rete di persone che collaborano mettendo al centro ogni singolo ragazzo e che utilizzano il gruppo come uno strumento (Qualità degli educatori, bontà degli obiettivi, buon uso dei mezzi educativi).
d. attivare una buona prassi pastorale che metta al riparo da alcune deviazioni pastorali (individualismo, spontaneismo, personalismo, esperienze inconcludenti e/o superficiali, emotivismo, ma anche rigidezza e schematismo). Sembra necessario attivare una sorta di “meccanismi di sicurezza”. (Ex. negli scout qualsiasi decisione deve essere discussa in Comunità Capi; in AC la conduzione è affidata a dei responsabili i quali sono eletti e allo stesso tempo confermati/convalidati; etc.).

Punti di sicurezza:
1. Ogni attività sia guidata da un gruppo di persone, non da un singolo, le quali siano omogenee per età oppure con età variamente e progressivamente rappresentate.
2. Ogni responsabile sia scelto secondo un criterio condiviso, secondo la dinamica fondamentale “Chiamata/risposta”; Il suo operato sia sempre e costantemente in relazione con il gruppo di riferimento e con i sacerdoti. Deve rendere conto a tutti, ma anche a qualcuno in particolare (che non ti scegli tu, ma ti viene dato come riferimento).
3. I pastori, aiutati dal Consiglio Pastorale Parrocchiale, sono garanti dell’attività pastorale posta in essere, la promuovono e ne valutano il suo costante riferimento ad un tutto (il Vangelo, la Chiesa).

 

Alcune immagini che ci possono aiutare nella progettazione: la Casa e l’Europa.

L’immagine della pastorale può essere quella di una casa, nella quale ci sono stanze, porte e finestre danno all’esterno e anche all’interno, terrazze e giardini. I vari gruppi e attività pastorali si collocano all’interno della casa con una logica che deriva dalla combinazione delle caratteristiche proprie del gruppo/attività e dalle caratteristiche della casa: ad esempio il coro San Michele è un’attività che sta dentro all’abitazione, mentre la polisportiva pur essendo un’attività promossa dalla Comunità si trova a rivolgersi all’esterno di essa). Ci sono quindi attività interne, attività “soglia” o ponte o di richiamo… e attività che gravitano all’esterno della comunità. Questa casa deve essere una Casa accogliente, versatile (facilmente riformabile) e facilmente ampliabile. Ogni lavoro di riorganizzazione o di ampliamento richiede un progetto e deve tener conto che la casa, nel frattempo, continua ad essere abitata.

 

Un’altra immagine della pastorale può essere quella dell’Europa, nella quale ci sono vari popoli in diverse zone e territori. La pastorale si propone come una sorta di realtà multiculturale che mette tutti in relazione fra loro e nello stesso tempo dà il modo a tutti di esprimersi secondo le proprie caratteristiche e aspirazioni in un ambiente educativo coordinato e ben integrato. Cosicché se un ragazzino parla “scout” ci sia per lui l’esperienza scout… se ci si accorge che parla “AC” ecco per lui l’esperienza AC e così via. In tale ambiente educativo ci siano anche delle esperienze comuni in modo da mettere in relazione chi “parla scout” con chi “parla chierichetto” con chi parla “Caritas” etc. e anche delle esperienze di richiamo dove operare questo discernimento e introdurre ognuno in quella particolare attività e gruppo che gli si addice (ad esempio la catechesi sta sempre più assumendo una identità “soglia” di accoglienza e introduzione ad altri gruppi che propongono relazioni stabili; così come anche il Gr.Est. può assumere questo ruolo di richiamo/discernimento, oltre ad essere luogo di condivisione fra i diversi soggetti pastorali, ai quali viene chiesta una reale e diretta presenza).

 

L’ architettura della pastorale giovanile:

Distinguiamo fra gruppi e attività; fra attività stabili e continuate nel tempo e attività stagionali e quelle poi occasionali.

Gruppi pastorali stabili:
 AGESCI (cammino invernale e campi estivi)
 AC (cammino invernale ACR ACG Giovanissimi+giovani Adulti/gruppo famiglie e campi estivi***)
 Gruppo Chierichetti e Ancelle***
 Coro Note angeliche
 Coro San Michele
 Polispostiva Pio X
 Circolo NOI “G. Favaretto” – APS  (Bar e iniziative da oratorio rivolte ai piccoli e ai più grandi)

Attività pastorali stabili:

 Accompagnamento spirituale e Confessione
 Catechismo
 Preghiera: tempo, luogo, modo, occasione (Santa Messa***; Adoro il lunedì***)
 Itinerario di preghiera vicariale e diocesano

Attività stagionali e attività occasionali:
 Gr.Est. (Esperienza estiva ed alcuni precisi eventi durante l’anno).
 “Scuola” di preghiera.

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